PSICOLOGIA SOCIALE: effetto spotlight e illusione di trasparenza

Essere al centro dell'attenzione è soltanto frutto della nostra immaginazione?

Dipende.

Può capitare di sentirci osservati e, di conseguenza, giudicati, anche quando questo non accade. Si chiama effetto spotlight (lett. effetto riflettore) e consiste nella tendenza innata e del tutto umana a sopravvalutare il grado di attenzione che gli altri rivolgono al nostro aspetto e al nostro comportamento. 
Nel 2010, Timothy Lawson ha condotto un esperimento sull'effetto spotlight: ha chiesto a degli studenti che frequentavano un gruppo di studio di lasciare l'aula per qualche minuto e di rientrare con una nuova maglietta con la scritta American Eagle. Successivamente chiese agli studenti se pensavano che i loro compagni avessero notato la scritta sulla maglietta e il 40% di loro rispose affermativamente, ma soltanto il 10% dei compagni si ricordò della scritta. Molti studenti, addirittura, non si accorsero nemmeno che la maglietta era stata cambiata!
Sempre nel 2010, Gilovich et al chiesero ad alcuni studenti di indossare giacche stravaganti prima di entrare in aula. Il 50%  dei soggetti sperimentali era certo che la giacca sarebbe stata notata dai compagni, ma soltanto il 23% di loro ci fece caso!

Ciò che accade relativamente al nostro aspetto e al nostro comportamento, può accadere anche con le nostre emozioni, come ansia, attrazione, disgusto e falsità (illusione di trasparenza)
Questo accade quando, spacchettando un regalo poco gradito siamo sicuri che la nostra espressione di disgusto venga notata da tutti i presenti.
In realtà, molte meno persone di quanto pensiamo prestano attenzione alle nostre emozioni.

Inoltre, sia per quanto riguarda aspetto e comportamenti (effetto spotlight), sia per quanto riguarda le emozioni (illusione di trasparenza), la ricerca mostra che anche quando gli altri prestano attenzione ad abiti bizzarri o a espressioni che, contestualizzate, sono socialmente inaccettabili, in breve tempo se ne dimenticano.

Una spiegazione a questi fenomeni è che l'essere umano è essenzialmente e naturalmente al centro del proprio mondo, perciò tende a sentirsi anche al centro dei mondi altrui.


Bibliografia:
Psicologia sociale, David G. Myers, McGraw-Hill, 2013

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